N. 22 del 28 giugno 2024

Provvedimento Ivass sulle procedure antiriciclaggio. Che c’entrano gli agenti?

Procedure antiriciclaggio

Lo scorso 4 giugno l’Istituto di Vigilanza ha emanato il provvedimento n. 144 che, modificando il Regolamento n. 44/2019, rende obbligatoria l’istituzione della figura del Consigliere Responsabile Antiriciclaggio a prescindere dalla forma societaria o individuale nella quale viene esercitata l’attività di intermediazione assicurativa e dalla dimensione dell’impresa dell’intermediario.

Questa figura funge da raccordo tra il titolare della funzione antiriciclaggio, l’organo amministrativo e l’organo di gestione, tutte funzioni la cui istituzione è prevista solo per le agenzie di dimensioni molto rilevanti e le cui attività, nella quasi totalità delle realtà agenziali, confluiscono sulla figura dell’intermediario.

Già nella fase di pubblica consultazione il Sindacato Nazionale Agenti aveva rilevato questo paradosso, sottolineando, fra l’altro, che “le imprese assicurative, ai sensi dell’art. 20, comma II, lettera b) reg. 44/2019 Ivass, assumono l’impegno di fornire ai propri mandatari gli strumenti, operativi ed informativi, per l’adempimento degli obblighi di legge in tema di antiriciclaggio”.

In quell’occasione il Sindacato chiese all’Ivass che l’obbligo di istituire la figura del Consigliere Responsabile per l’Antiriciclaggio fosse limitato alle agenzie con oltre trenta dipendenti e con volume di premi intermediati superiore a 15 milioni di euro.

L’Istituto di Vigilanza non ha preso in considerazione la richiesta di SNA ed ha emanato il provvedimento, che risulta essere la mera applicazione al mondo dell’intermediazione assicurativa, prescindendo dalla considerazione delle sue specificità, di una norma nata per il settore bancario.

Il Sindacato sta valutando quali iniziative intraprendere per la tutela degli interessi degli agenti, che vedono nascere ancora una volta l’imposizione di obblighi di dubbia utilità.

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