N. 13 del 31 marzo 2025
Obbligo polizze Cat-Nat, alla fine arriva il rinvio
Con una “misura urgente” assunta dal Consiglio dei Ministri del 28 marzo, il Governo ha posto fine alla diatriba sul rinvio dell’obbligo di stipula, entro il 31 marzo, delle polizze per la copertura dei danni da catastrofi naturali.
i tratta di una proroga differenziata per dimensione aziendale: le micro imprese e le piccole imprese avranno tempo per stipulare le polizze fino al 1 gennaio 2026, mentre le medie imprese dovranno adempiere all’obbligo entro il 1 ottobre 2025. Per le grandi imprese resta invariato il termine già fissato al 1 aprile 2025.
Il rinvio era stato fortemente sollecitato dalle associazioni delle imprese, a motivo della difficoltà a valutare, in tempi così ristretti, le offerte di assicurazione presenti sul mercato. Sebbene l’obbligo sia stato introdotto con la legge di bilancio 2024, il sistema non era effettivamente pronto a far fronte a una, seppur prevedibile, enorme massa di richieste. I ritardi nell’emanazione delle norme regolamentari, pubblicate solo il 27 febbraio scorso, la scadenza del termine nel brevissimo termine del 1 aprile, la mancata attivazione da parte dell’Ivass di un portale per la comparazione delle polizze e, non ultimo problema, il forte ritardo con il quale una parte delle compagnie di assicurazione ha reso disponibili i propri prodotti Nat-Cat, formavano uno scenario di incertezza nel quale il sistema assicurativo e le imprese erano obbligate a concretizzare un provvedimento con evidenti complessità.
Come è noto, la normativa non prevede sanzioni per le imprese inadempienti, che saranno tuttavia penalizzate dall’impossibilità di accedere a finanziamenti e provvidenze pubbliche. Sebbene il perimetro delle preclusioni non sia stato ancora definito con precisione, è chiaro che in caso di catastrofe naturale non sarà lo Stato a farsi carico delle conseguenze, che graveranno sulle imprese. Gli amministratori delle società inadempienti resterebbero inoltre esposti al rischio di azioni di responsabilità da parte dei portatori di interesse.
È ancora fortemente sostenuta dalle imprese la richiesta di valutare una riduzione dell’imposta gravante sulle polizze, pari attualmente al 22%, sulla quale si attende di conoscere la posizione del Governo.