
N. 28 del 22 luglio 2025
Italia, paese sottoassicurato

L’Italia è un paese sottoassicurato rispetto alle grandi economie e alla media UE, con un evidente svantaggio competitivo rispetto ad altri sistemi socio-economici con cui si confronta sui mercati globali. Le conferme giungono dal presidente dell’Ania, Giovanni Liverani, intervenuto nello scorso giugno al Senato, davanti alla Commissione parlamentare sul sistema bancario. “I dati mostrano chiaramente – ha detto – come l’Italia si collochi in fondo alla classifica delle economie avanzate, con una quota di premi assicurativi non auto pari all’1% del PIL, ben al di sotto della media europea del 2,4%. In alcuni casi la sottoassicurazione raggiunge livelli abnormi, come ad esempio nel caso delle catastrofi naturali, dove fino a ieri si registravano livelli di copertura di solo il 5% tra le imprese e del 6% tra le famiglie”.
Percentuali irrisorie se si rapportano a quelle delle più avanzate economie europee: in Germania questo tipo di copertura coinvolge il 46% delle imprese e il 51% per le famiglie; in Francia il 95% delle imprese e oltre il 90% delle famiglie sono assicurate per le catastrofi naturali.
Il presidente dell’Ania prosegue dicendo che gli italiani tendono ad ‘autoassicurarsi’ attraverso “forme di risparmio di brevissimo periodo che, oltre a essere spesso insufficienti a coprire gli eventuali bisogni, sono anche molto meno efficienti rispetto allo strumento assicurativo perché immobilizzano liquidità nel breve termine, che potrebbe essere messa invece al servizio di investimenti di medio-lungo termine più redditizi e funzionali alla crescita”.
Il principale motivo per il quale l’Italia è fanalino di coda in Europa nel settore assicurativo è la mancanza di conoscenza e di educazione finanziaria. Molti italiani non riescono a comprendere l’importanza dell’assicurazione e dei benefici che ne derivano e il sistema assicurativo italiano è spesso percepito come complesso e poco trasparente, per cui nasce una diffidenza che porta le persone a non sottoscrivere polizze.
Inoltre, la crisi finanziaria degli ultimi anni ha avuto un impatto significativo sull’economia italiana e molte famiglie hanno dovuto tagliare le spese, comprese quelle assicurative, per far fronte alle difficoltà economiche, non valutando che è proprio nei momenti di maggiore incertezza che l’assicurazione si rivela strumento di enorme rilevanza, perché tutela dalle avversità beni, persone e patrimoni demandando ad un terzo, l’assicuratore, l’impatto economico che da tale avversità può originarsi.
È una questione culturale prima di tutto, che responsabilizza tutti gli operatori del settore, intermediari, imprese, ma anche autorità ed istituzioni, chiamati ad un impegno serio al fine di aumentare la conoscenza e l’educazione finanziaria, semplificare il sistema di assicurazioni e incentivare i cittadini ad adottare comportamenti responsabili in materia di assicurazione.