
N. 9 del 10 marzo 2025
Il convegno di Roma sulle polizze per le catastrofi naturali
Ampia partecipazione e approfondimento del tema, ma restano degli interrogativi

L’obbligo dell’assicurazione contro le catastrofi naturali e il ruolo degli agenti di assicurazione sono stati tema del convegno, promosso dal Sindacato Nazionale Agenti, tenutosi a Roma lo scorso 5 marzo. La sala al completo ed oltre mille persone collegate in streaming hanno dimostrato la rilevanza e l’attualità dell’argomento.
Dopo l’introduzione a cura del Vicepresidente Sna Sergio Sterbini, l’On. Andrea De Bertoldi ha illustrato le ragioni della previsione di un obbligo di copertura assicurativa dei danni direttamente cagionati da eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale che, come è noto, è interessato da un forte incremento dei fenomeni naturali dalle conseguenze sempre più pesanti.
I contenuti della normativa ed il ruolo delle imprese di assicurazione e degli intermediari sono stati illustrati dal Co Direttore dell’Ania Umberto Guidoni e da Simona Andreazza, Cat-Nat Specialist, sempre dell’Ania.
Il Presidente Sna Claudio Demozzi ha confermato l’attenzione rivolta all’argomento dal Sindacato Nazionale Agenti attraverso l’attività del proprio Centro Studi, che promuove e garantisce informazione e formazione ai propri iscritti affinché possano svolgere il proprio fondamentale ruolo nell’affiancare le aziende interessate per un corretto approccio all’obbligo di adeguata copertura previsto dalla legge.
Il DM 18/2025 costituisce dunque il Regolamento di attuazione della norma contenuta nella legge di bilancio 2024, che ha stabilito l’obbligo, per le imprese iscritte al Registro delle imprese ai sensi dell’articolo 2188 del Codice civile, di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni ai beni per catastrofi naturali. Il termine per l’attivazione delle nuove garanzie è fissato al 31 marzo 2025, cioè 30 giorni dopo il 28 febbraio, data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale.
Per gli agenti di assicurazione si tratta certamente di una grande opportunità, che comporta anche un’elevata responsabilità nell’interpretare il sempre più fondamentale ruolo di affiancamento e consulenza del cliente. Non mancheranno le difficoltà, anche di carattere tecnico interpretativo, a cominciare dalla mancanza di uno schema tipo di polizza, circostanza che lascia alle compagnie un ampio margine di discrezionalità nella definizione dei contenuti delle garanzie, mentre resta in capo agli intermediari la responsabilità di valutare se i contratti proposti siano coerenti con le richieste ed esigenze del cliente e rispondano al loro miglior interesse.
Sulla necessità di mettere a fuoco diversi aspetti del Regolamento abbiamo raccolto le considerazioni di Betty Ferraro, Responsabile della Commissione catastrofi naturali del Sindacato Nazionale Agenti, la quale ha spiegato che “il Sindacato, in stretto contatto con l’Associazione delle imprese di assicurazione, sta valutando una serie di aspetti che, a partire dalla normativa, devono essere tradotti nella pratica assicurativa, che si fonda su basi tecniche differenti da quelle che ispirano le norme giuridiche. Ad esempio, la definizione degli asset di bilancio, ai quali fa riferimento la norma ai fini dell’individuazione dei beni da assicurare, non coincide con quella delle partite di polizza definite dalla tecnica assicurativa”.
“Altri interrogativi meritano una risposta – ha proseguito Betty Ferraro – quali quello della definizione dell’Organismo (Mimit o Ivass?), che sarà deputato al controllo della corretta determinazione dei premi assicurativi da parte delle compagnie e dei limiti di tolleranza che ciascuna compagnia parrebbe dover determinare in autonomia ai fini di un’eventuale sospensione dell’assunzione dei rischi a beneficio del mantenimento del margine di solvibilità”.

“Anche l’individuazione del soggetto obbligato a stipulare la polizza, tra proprietario e locatario, nel caso di beni in locazione, non è sufficientemente chiara”.
“C’è ancora molto da fare – conclude Betty Ferraro – e su questi aspetti il Sindacato è costantemente al lavoro per confrontarsi con le imprese di assicurazione e le Istituzioni per definire le più corrette modalità di applicazione della norma, a tutela degli interessi dei propri iscritti”.